martedì 22 febbraio 2011

Rivolte del Maghreb

Ragazzi ecco un altro articolo di giornale, (articolo di commento) stavolta incentrato sulle rivolte nel Maghreb. Pubblicate il vostro articolo con un commento qui sotto e ricordate di mettere le vostre opinioni ;)

30 commenti:

  1. I Giovani alzano la testa

    La violenza che in queste settimane è esplosa nel vicino Maghreb è la tragica conseguenza del degenerare di una situazione politico-sociale che investe il paese da molti anni.
    Tutto è partito da un gesto disperato di un giovane laureato di 26 anni,Mohammed Bouaziz, ambulante occasionale per poter sopravvivere; egli si è dato fuoco per protestare contro il sequestro del suo banchetto di frutta e verdura.
    Da quel momento tutto è cambiato, iniziarono a ruota le ribellioni di giovani, che hanno smesso di avere paura e la loro rabbia ha iniziato a prevalere sul silenzio e sulla sopportazione.
    Paesi come Tunisia, Egitto,Algeria e Libia sono stati pertanto sconvolti dalle rivendicazioni delle loro stesse popolazioni che, consapevoli dei propri diritti e non più disposti a tollerare certi squilibri della società,non fanno altro che chiedere il riconoscimento delle libertà di espressione e di progresso,schierandosi giustamente contro quel governo che fino ad oggi non le ha riconosciute.

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  2. Sara, manca un tuo punto di vista personale...e come commento comunque si presente molto generico.

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  3. Popolazioni del Maghreb si rivoltano al governo I GIOVANI MAGHREBBINI SI RIBELLANO PER UN FUTURO MIGLIORE
    In Egitto,Algeria e Tunisia il popolo si ribella ai loro capi di stato per il continuo aumento dei prezzi e , in generale, per le loro condizioni

    Le rivolte che in questi giorni stanno avvenendo nel Maghreb ,si stanno facendo sempre più violente. Le tensioni sociali sono giunte al limite. Il numero di giovani che non ha futuro è in continuo aumento in questi paesi. La ribellione nasce da un gesto disperato di un giovane di 26 anni, Mohammed Bouaziz ,laureato, che faceva il venditore ambulante per poter fare sopravvivere lui e la sua famiglia ;egli si è dato fuoco per protestare contro il sequestro del suo banchetto di frutta e verdura. Una popolazione di paesi dalle grandi risorse, come l’Egitto,l’ Algeria e la Tunisia, e dalle enormi possibilità di sviluppo, non può che lamentarsi e protestare davanti a simili atti. Questi cittadini hanno tutto il diritto di ribellarsi e di protestare perché non si può vivere in queste condizioni. Questi paesi potrebbero essere i più ricchi del mondo grazie alle loro risorse eppure non lo sono a causa di questi capi di governo che non fanno niente per migliorare la situazione dei paesi. Tutto questo perché i capi di questi paesi pensano alla propria sopravvivenza piuttosto che a quella del proprio paese.

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  4. Rovescio delle dittature decennali.
    Ribellioni a catena nel Maghreb.
    Ribellione popolare dell'Egitto contro il suo dittatore che ha suscitato gli animi di tanti popoli sottomessi.


    Le tumultuose ribellioni del popolo egiziano hanno portato alla caduta del governo dittatoriale di Mubarak (ormai al potere da 30 anni). Dopo l'Egitto molti altri paesi (Marocco, Tunisia, Libia) ne hanno seguito l'esempio rivoltandosi ai propri dittatori.
    Il vento di ribellione e di libertà ha investito molti altri popoli del Maghreb che sono ormai sottomessi da anni ad una dittatura che viola i diritti umani. L'Africa può e deve ribellarsi, dopo essere stata sfruttata dall'Europa ed essere caduta nell'oblio delle dittature e delle rivolte represse nel sangue sembra che oggi abbia i mezzi e la volontà per ribellarsi. Oggi l'Africa è stata invasa da quello spirito di libetà che caratterizzò l'Europa nelle rivoluzioni post Seconda Guerra Mondiale e che permise l'affermazione dei diritti umani che oggi sono negati in Africa ma che gli africani cercano e che ora possono davvero trovare perchè la libertà è un diritto inviolabile che spetta indistintamente a tutti.

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  5. La rivolta nei paesi del Maghreb

    Gli abitanti dei paesi del Maghreb si ribellano alle loro forme di governo.
    La popolazione urla la sua protesta dopo tanti anni di silenzio e di ribellioni soffocate sul nascere.Stavolta si va avanti,non si tollera più la propria condizione di vita.

    Da tempo sentiamo parlare di rivolta sociale e politica nei paesi del Maghreb.Si tratta di una protesta dei cittadini e sopratutto dei giovani che si ribellano all'incertezza del loro futuro.
    La popolazione si vede privata dei propri diritti e non tollera più le forme di governo dei propri stati dove i capi non pensano al destino del loro paese.é come se questi paesi si fossero contagiati e sono esplose qua e là diverse forme di protesta.Pel il momento la situazione più tragica è il Libia dove le città vengono bombardate e si contano milioni di morti.
    Io penso che tutti gli uomini ,sopratutto gli oppressi hanno il diritto di ribellarsi contro i potenti per ottenere maggiore giustizia.Inoltre i paesi in rivolta sono molto ricchi,hanno grandi risorse e quindi la possibilità di un progresso sociale e umano,ma ciò non è possibile a causa di regimi repressivi.Questa gente è stanca di subire,da parte di tutti c'è lo stesso desiderio di libertà,c'è la riceca di un futuro migliore.
    Ritengo che sia una grossa ingiustizia privare questa persone,che hanno una loro dignità come tutti noi,dei loro diritti e nessuno dovrebbe permettersi di negarglieli.

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  6. I giovani ragazzi del Maghreb si rivoltano per avere un futuro migliore.

    Democrazia e libertà nel 2011

    In Egitto, Libia e Tunisia i giovani si stanno ribellando contro il proprio stato che invece di favorire lo sviluppo del proprio paese li costringe a vivere in condizioni socio-economico di disagio.

    Ancora oggi, nel 2011, esistono paesi dove democrazia e libertà sono ancora un sogno. Basti pensare ai paesi del nord Africa, come Egitto e Libia dove centinaia di giovani scesi in piazza per chiedere migliori condizioni economiche sono stati barbaramente massacrati dagli eserciti dello stato.
    Stessa cosa sta succedendo nel Maghreb.
    La ribellione nasce da un gesto disperato di un giovane di 26 anni, Mohammed Bouaziz ,laureato, che faceva il venditore ambulante per poter fare sopravvivere lui e la sua famiglia ;egli si è dato fuoco per protestare contro il sequestro del suo banchetto di frutta e verdura. Una popolazione con tali risorse economiche come Egitto, Algeria e Tunisia non possono che lamentarsi e protestare davanti a simili atti.
    Ritengo che i cittadini di questi stati hanno tutto il diritto di protestare perché è incredibile di come uno stato che fornisce petrolio e gas a mezzo mondo abbia una popolazione così povera.
    Questo avviene perché il dittatore, Gheddafi, invece di usare il denaro incassato dalla cessione di gas e petrolio per lo sviluppo della popolazione pensi solo a metterli da parte e ad accrescere la propria ricchezza.

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  7. Il declino della dittature sul Maghreb.
    Dittatura?no grazie.
    La gente del Maghreb in rivolta contro i dittatori,bombardati i manifestanti in piazza.


    Ormai da tempo sentiamo parlare di una serie di rivolte asiatiche.Inizio tutto con la rivolta egiziana contro Mubarak che portò un'aria rivoluzionaria in tutto il Maghreb.La situazione è degenerata sopratutto in Libia,dove Gheddafi non intende arrendersi continuando a bombardare i cittadini.
    Noi cittadini italiani di oggi siamo cresciuti in un paese democratico ma nelle zone del Maghreb,la gente non conosce la democrazia perchè abituata a vivere comandata da dittatori interessati solo al propio bene e non a quello del popolo.
    Si spera che la situazione torni alla normalità al più presto e che le città in rivolta possono finalmente conoscere la democrazia.

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  8. Il mostro non si arrende..

    ..Maghreb sotto massacro!

    I Cittadini in rivolta, un vero e proprio “ Bagno di Sangue “!

    Massacri, bombardamenti sulla folla, stupri, uomini bruciati o tagliati a metà, fosse comuni.. forse 10.000 i morti.
    Ma il movimento non cede alla violenta repressione del regime e risponde riempiendo ancora le piazze, manifestando contro la dittatura di Gheddafi.
    Tre quarti della Libia è liberata, ma il mostro Gheddafi non si arrende e scaglia le sue ” iene” sui civili, 9000 € di premio per ogni civile ucciso, non ogni manifestante o ribelle ma ogni civile, ogni uomo, donna o bambino che gira in strada. Questi uomini, ragazzi, donne, perfino bambini non hanno neanche la minima idea di cosa vuol dire democrazia o meglio indipendenza!
    Un vero e proprio scandalo...ma Gheddafi dichiara di non fermarsi qui, continuerà.. continuerà fino a quando non morirà! La popolazione, stufa della dittatura, prova e proverà con ogni mezzo, con ogni sua forza ad ottenere ciò che vogliono: La Libertà! Noi italiani dovremmo solo ritenerci fortunati per avere una democrazia che funzioni bene all’ interno della nostra società a differenza di questi poveri uomini che si sacrificano per la propria libertà umana!

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  10. MUBARAK SI DIMETTE, MA LE RIVOLTE NON CESSANO.

    Popolazione alla riscossa.

    Maghrebbini si ribellano per un " domani " migliore.



    Giovani ragazzi manifestanti continuano a invadere le piazze del paese, manifestando
    con violenza contro la crescente inflazione, la disoccupazione e il disagio sociale.
    Negli scontri rimasero uccise sfortunatamente quattro persone e sarebbero circa ottocento i feriti.
    Le tensioni non si placano , anche in tunisia dove il regime del presidente Zine el abidine ben ali , ha ammesso la morte di otto persone negli scontri tra polizia e manifestanti.
    Le ragioni di protesta sono simili: il malessere sociale, la disoccupazione, in difficile accesso giovanile al mondo del lavoro uniti alla mancanza di libertà politica.
    Le contestazione Algerine sono iniziate solo pochi giorni fà.
    Le ribellioni in Egitto sono rivolte contro il regima totalitario di Mubarak, che dura ormai da un ventennio.
    Tecnicamente l'Egitto sarebbe una repubblica con un parlamento, ma il presidente Mubarak ne controlla la gran maggioranza e quindi le decisioni.
    Non permette lo sviluppo e l'entrata nel parlamento di partiti a lui scomodi, come quello che guida la rivolta.
    La scintilla scatenante di questi giorni è stato l'aumento del prezzo del pane, arrivata nel bel mezzo della crisi mondiale che ha coinvolto l'Egitto in modo pesante con un altissimo tasso di disoccupazione e un costo della vita improponibile.
    C'è anche da dire che rivolte come questa non sono una novità per l'Egitto.
    Adesso è festa perchè Mubarak è scappato negli Emirati, dove erano già rifugiati i parenti.
    L'Egitto ora è in mano alle forze armate.... Il popolo ha vinto!
    A mio parere questi paesi come l'Egitto, l'Algeria e la Tunisia potrebbero essere tra i paesi più ricchi, grazie alle enormi risorse ma nonostante ciò non lo sono, e si ribellano perchè c'è la dittatura e quindi sentendosi oppressi e non avendo riconosciuto nessun diritto organizzano rivolte contro lo stato che più da cittadini con doveri ma anche diritti li tratta da sudditi , e anche per cercare di ottenere risultati migliori
    La causa di tutto questo è del capo di governo che per migliorare le condizioni per la cittadinanza non fa niente, ed'è soltanto un egoista perchè pensa solo per se stesso, ma pensare a se stessi non serve a nulla , dovrebbe pensare molto di più al suo paese.
    Accorgersi e rendersi conto di quello che sta succedendo e quindi essere consapevoli della gravissima situazione!

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  11. Giovani del Maghreb per le strade.
    Democrazia vogliamo te!!!
    Numerose rivolte sono avvenute nel Nord Africa. I protagonisti sono i giovani che si sentono privati del loro futuro.
    Tutto ha avuto inizio con una rivolta egiziana contro Mubarak un dittatore spietato che governava con violenza. Come in una reazione a catena sono esplose molte altre rivolte per avere la democrazia che in alcuni paesi ancora non esiste. Una di esse è avvenuta nel Maghreb a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e per combattere la dittatura. Ci sono state migliaia di morti: soprattutto giovani. A mio parere è inammissibile che dei giovani muoiano solo per difendere il loro futuro e i loro diritti perché tutti devono avere le stesse possibilità di vivere e spero che presto tutto si possa risolvere perché al giorno d'oggi queste situazioni così gravi non devono più succedere.
    Giacalone Giovanni

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  12. Per i popoli dell'Africa è ora di ribellarsi.
    BASTA DITTATURA!
    I cittadini chiedono i propri diritti, ma le loro manifestazioni sono represse in modo violento.

    Le ribellioni dei cittadini iniziano in Egitto, contro Mubarak. Proteste per la mancanza di lavoro, ma le repressioni sui manifestanti sono violente. Anche le forze armate della Libia usano mitragliatrici contro gli scioperanti e migliaia di loro sono stati uccisi. L'unione europea e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si sono riuniti d'ermergenza per queste violenze. I manifestanti non si arrendono e rimangono a protestare nelle strade. Gli attacchi da parte del governo potrebbero essere considerati crimini contro l'umanità. Un altro episodio di rivolta sono le proteste in Maghreb, tutto iniziò con un gesto eclatante di un giovane, Mohamed Bouaziz, fruttivendolo ambulante che si diede fuoco di fronte al palazzo della Prefettura per ribellarsi alla confiscia della sua merce.

    L'Africa si ribella per ottenere la libertà, la salute, l'educazione e un salario decente. Finalemente questi popoli si fanno sentire è ora della loro rivincita contro tutti i dittatori che li hanno maltrattati. I cittadini hanno diritto alla libertà e ad una costituzione scritta, per questi motivi protestano contro i loro dittatori. Le repressioni sono inaccettabili e crudeli contro ogni diritto umano, infatti queste persone sono trattate come degli animali. L'ONU e l'UE hanno chiesto la cessazione della violenza, ma non sono state ascoltate. Continuo a sperare che intervengano contro la violenza di questi governi e che queste proteste finiscano con la vittoria della libertà da parte dei cittadini.

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  14. Popolazione in rivolta nel Maghreb
    I GIOVANI MAGHREBINI SI RIBELLANO AI DITTATORI
    Con un effetto domino i paesi del Maghreb cacciano i loro dittatori.


    Tutto ha inizio in Tunisia, dove il 1 febbraio 2011 un giovane di 26 anni, Mohamed Bouaziz, si è dato fuoco poichè non riusciva più a vivere in condizioni normali, senza neacnhe un lavoro. Da quel momento un effetto domino ha messo in ribellione paesi del Maghreb come Tunisia, Egitto, Algeria e Libia, una ribellione in cui il popolo rivendicava la propria libertà dopo dittature decennali che violavano i diritti umani, per citarne una, quella del folle Mu'ammar Gheddafi, dittatore della Libia, che è durata 42 anni. Folle è l'aggettivo giusto per una persona che ha fatto bombardare i civili con raid aerei dell'aviazione, o sparando con le mitragliatrici sulla folla, facendo arrivare a 10,000 i morti,poi gettati in fosse comuni. In Tunisia e in Egitto le ribellioni dei giovani hanno fatto si che i dittatori Ben Ali e Hosni Mubarak (rispettivamente 25 e 30 anni di dittatura) scappassero.

    Sono dalla parte della popolazione Maghrebina che rivendica i propri diritti, negati a loro da persone che pensano solo a se stesse.

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  15. Nel Maghreb,i giovani :
    ''Vogliamo un futuro migliore, No alla Dittatura!.''


    Negli ultimi tempi ci sono state numerose rivolte perchè i giovani del Maghreb vogliono un futuro migliore.La prima rivolta in Tunisia fu contro Mubarak colui che governa il paese pensando prima ad arricchirsi e poi al popolo.Un'altra rivolta avvenne per l'aumento dei costi degli alimenti e per far cadere la dittatura ed in questa ci furono moltissimi morti.E' veramente inamissibile che i ragazzi muoiano soltanto per migliorare le proprie condizioni di vita.Questa tragica situazione comprende l'Egitto, la Libia e il nord Africa.Molti di loro sicuramente migreranno nei paesi democratici e i primi paesi in cui sbarcheranno saranno l'Italia e la Spagna.L'Europa invece si rifiuta di accoglierli per paura che questi emigranti potrebbero essere pericolosi. Ma così non è assolutamente giusto, non possiamo sacrificarci solo noi! Dobbiamo aiutarli sperando che prima o poi anche nel loro paese si arriverà finalmente alla ''gloriosa'' democrazia.

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  17. Rivolta dei giovani contro il governo dittatoriale in Maghreb

    L’abdicazione del “faraone” Mubarak

    Vi è stata una ribellione nel Maghreb, specie in Egitto dove il popolo si è opposto al dittatore.

    Traendo spunto da quel che è successo in Tunisia, anche la Libia e l’Egitto si sono ribellati ai loro governi. Mubarak, presidente dell’Egitto, è accusato dal popolo egiziano di essersi appropriato di grandi somme di denaro, ottenute come ricompensa dagli Stati Uniti per il ruolo di mediatore politico nelle tensioni Medio-Orientali, che invece erano destinate al miglioramento del Paese. Ci sono stati numerosi scontri in questi giorni contro il governo dittatoriale di Mubarak, con centinaia di morti tra i civili, che hanno portato alle dimissioni di quest'ultimo.
    Si è parlato tanto di quello che è finora successo in Maghreb, ma esistono molti altri popoli nel mondo che vivono uno stato di “schiavitù” a causa dei loro governi dittatoriali: basta pensare ai paesi come Cuba o la Corea del nord.
    È intollerabile che nel 2011, ci siano ancora popoli che vivano in uno stato di subordinazione, in condizioni disumane, maltrattati e ridotti come veri e propri sudditi, sotto la figura di un dittatore a cui non interessa il benessere del suo popolo, ma soltanto quello proprio. Eppure si potrebbe fare qualcosa contro queste ingiustizie: come svolgere una azione politica congiunta di tutti i governi del mondo, al fine di sconfiggerle.
    Purtroppo la dittatura fa anche comodo ad alcuni paesi “democratici”, in quanto gli interessi economici e il “vile denaro” prevalgono sui diritti dell’uomo.

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  18. LE RIVOLTE DEL MAGHREB
    Da molto tempo si è sentito molto parlare delle rivolte del Maghreb perché i giovani vogliono avere un futuro migliore. Quindi innanzitutto il primo motivo per cui combattono e perché vogliono abolire la dittatura di Mubarak in Tunisia, perché dicono che lui si è appropriato di grosse somme di denaro e che al popolo non abbia dato quasi niente. Il secondo motivo è perché hanno aumentato tutti i prezzi dei generi alimentari e quindi non possono più mangiare. Un altro motivo è anche la mancanza di lavoro, queste rivolte non ci sono state solo in Egitto ma anche in Algeria e nord africa. Queste rivolte hanno portato degli immigrati ecco cosa ne pensa il ministro dell'interno ROBERTO MARONI:" La grave crisi sociale e politica dei Paesi del Maghreb crea il rischio di una vera emergenza umanitaria, le probabilità di fuga di clandestini in Italia sono altissime". Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha commentato a caldo la notizia degli ultimi sbarchi di immigranti a Lampedusa. Negli ultimi giorni, l'isola ha assistito all'arrivo di molti immigrati clandestini, quasi tutti provenienti dalla vicina Tunisia.Secondo me bisogna aiutare questi paesi ad uscire dalla dittatura e farli entrare nella democrazia come lo è la nostra regione.

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  20. La rivolta dei paesi dell'Africa del nord

    DITTATURA SOTTO ASSEDIO

    Tunisia,Libia e gli altri paesi del Magreb si rivoltano contro i loro dittatori per ottenere la democrazia

    Una grande ondata di ribellione avvolge il nord Africa, dove una rivolta iniziata in Tunisia , contro la dittatura e contro una crisi mondiale , si è ora allargata in diversi paesi del Magreb. Questa rivolta , organizzata da giovani intellettuali che si sono avvalsi dell'aiuto di strumenti moderni come i siti internet e i social network, ha costretto il dittatore della Tunisia, Ben Alì a dimettersi e a fuggire in Arabia Saudita. Gli altri paesi ,ritenendo validi i motivi per cui i Tunisini lottano, si sono fatti coinvolgere e ognuno di esso si è rivoltato contro il proprio dittatore; infatti anche la famiglia di Mubarak, dittatore dell'Egitto, è stata costretta a rifugiarsi a Londra e lui dentro a un bunker. Sempre in Egitto, la gente sfida la polizia e una parte della popolazione ha cominciato a saccheggiare case, negozi e persino il Museo Egizio,dove tra le altre cose è sparita la statuetta d'oro del faraone Tutankhamon. Adesso anche in Libia ci sono le proteste contro il dittatore Gheddafi. E' auspicabile che diventino delle vere e proprie democrazie e che non ci sia il rischio che i fondamentalisti islamici approfittino di ciò per far peggiorare le loro condizioni di vita , lasciando, invece, spazio, finalmente, ad un'epoca di giustizia umana.

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  21. La rivolta del Maghreb

    IL CORAGGIO DELLA GIOVANE GENERAZIONE

    Le popolazioni degli Stati del Nord Africa vivono da anni in una situazione di repressione dove le uniche strade sono scappare all' estero , andare in prigione , morire . La rivolta del Maghreb è stata la più recente , saliti i prezzi alimentari in Libia ed in Egitto , la gente è stretta adesso in una morsa e la nuova generazione chiede la libertà . Sono giovani che manifestano il potente disagio , eroi che muoiono per strada perché credono che il loro sacrificio possa portare al cambiamento di questo governo dittatoriale . Il leader libico Gheddafi davanti alle tv locali parla di rivolta manipolata da Bin Laden , il quale munisce il popolo di armi e droga . Sembra un delirio . Chi fa strage sono intanto : mercenari , africani , miliziani che arrivano dai confini anche del Ciad . Negli ospedali si entra uccidendo i ricoverati . Con i suoi figli Gheddafi ha il controllo della Libia : Internet, la rete telefonica , i pozzi petroliferi . E' chiaro che gli interessi commerciali stanno in mezzo . L' UE sta attuando il rientro degli italiani con l' appoggio militare , ma non solo italiani : il flusso migratorio è da considerarsi biblico . Da dire che la rivolta è laica , cioè , non c' è di mezzo la religione, non si bruciano bandiere americane , la gente chiede semplicemente una vita democratica . Intanto il ministro Maroni ha dichiarato di scoprirsi " più europeista di certi europeisti " : dato che l' Italia , Malta e Cipro sono i più vicini luoghi dove accogliere i profughi , la gestione di questi deve avvenire a livello europeo , sembra invece che l' europa se ne lavi le mani . Ci vuole impegno finanziario e supporto logistico ma l' Europa non sta dando buon esempio di sé eppure è molto democratica .

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  22. LE RIVOLTE MAGHREBINE.

    La rivoluzione del Nilo.

    L’Egitto sta vivendo un periodo di rivolte e ribellioni dei suoi cittadini che, stufi di rimanere in una situazione politica ed economica difficile, sono scesi in piazza, nella capitale Al Cairo, per protestare contro il dittatore Hosni Mubarak, “costringendolo” a dimettersi.

    Egitto – Il 25 gennaio, nel cuore della capitale, moltissimi giovani sono scesi in piazza Tahrir per protestare contro il regime dittatoriale di Mubarak, che durava ormai da trent’anni. A questa protesta hanno fatto parte non solo giovani con idee rivoluzionarie, ma anche professionisti e gente della classe borghese che per la prima volta si sentono liberi di protestare senza che nessuno li potesse picchiare. Non essere presenti in piazza equivale a non essere tra i fondatori del nuovo Egitto. Questa rivoluzione non è stata guidata da un leader riconosciuto: è nata dal malcontento di una nuova generazione, figlia di Internet e della globalizzazione, che ha avuto il coraggio di manifestare la propria rabbia sulle strade di Al Cairo. La polizia è intervenuta causando una guerra civile che ha provocato moltissimi morti e feriti. Tuttavia il futuro dell’Egitto,nonostante le dimissioni di Mubarak, è ancora incerto come quello di Tunisia, Algeria e Libia. Le ribellioni dei giovani nascono con l’obiettivo di realizzare ideali comuni: democrazia, legalità, lavoro, dignità e soprattutto cibo. Alla stessa maniera, in questi giorni in Libia il popolo vuole le dimissioni di Mu’ammar Gheddafi. Lui, però, ha giurato che non si dimetterà perché vuole morire da martire. Si va tranquillizzando,invece, la situazione in Algeria: il governo ha provveduto ad abbassare i prezzi dei generi alimentari. Infatti in Algeria come in Tunisia le proteste sono nate per l’aumento vertiginoso del prezzo del pane. Le proteste continueranno ancora in questi giorni. Durante questo periodo moltissimi tunisini ed egiziani sono approdati sulla nostra penisola in cerca di lavoro e di protezione , in fuga dalla guerra dei loro paesi. Sono migliaia gli avvistamenti che la guardia costiera effettua ogni giorno. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il ministro degli Esteri Franco Frattini hanno chiesto l’aiuto dell’Unione Europea per accogliere questa ondata eccezionale di migranti, affinché questi possano essere accolti in tutti gli stati dell’Europa. La soluzione dovrebbe essere aiutare queste persone, dare loro la prima accoglienza e, dopo aver supportato questi Stati a raggiungere un sistema politico democratico e libero, favorire il ritorno nei loro paesi d’origine. Vista la situazione difficile è necessaria la collaborazione e l’unità di tutti gli Stati armati di buona volontà.

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  23. Per Simona, l'impostazione è corretta ma il contenuto è generico...non si capisce di quale Stato si parla...Manca un'impostazione critica personale.

    Per Andrea, OTTIMO lavoro! sopratutto perchè hai cercato di centrare l'argomento con considerazioni critiche adeguate e pertinenti! Bravo!

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  24. Bene Davide, finalmente emerge il tuo pensiero! Ma non devi MAI parlare in prima persona....
    Attento anche agli errori di digitazione

    Per Orazio, le idee ci sono ma devi esprimerle in una forma più organica e scorrevole..occhio agli errori grammaticali. Evita anche tu di parlare in prima persona!

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  25. Matteo, quando scrivi un articolo non devi storicizzarlo al passato remoto perchè sei in fase di narrazione! Manca comunque il tuo commento personale e un'analisi più attenta dei fatti accaduti...

    Gerardo, molto bene e d'effetto il titolo! bravo! Anche nel corpo del testo l'uso delle metafore è riuscitissimo. Ti perdi un pò alla fine nelle selte lessicali "libertà umana"...ad esempio.

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  26. Per Giovanna, l'impostazione va bene ma c'è un pò di onusione tra gli Stati di cui si parla...Devi evitare di parlare un pò al passato remoto e un pò al presente. Evita anche di parlare in prima persona!

    Giovanni, il tuo è un articolo di cronaca e non di commento...manca di analisi critica dei fatti. Non devi parlare in I persona!

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  27. Per Emanuela, emerge un pò di più il tuo punto di vista! Ricorda che il commento deve SEMPRE essere integrato nel testo e MAI parlare in prima persona.

    Per Giuseppe Lo Burgio, sei migliorato! Il titolo e il testo contegono frasi ad effetto... bravo! Evita di parlare in I persona...

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  28. Per Noemi, molto sintetico e poco approfondito!

    Per Francesco Crivello, hai fatto un buon levoro! sopratutto per le argomentazioni personali...bravo!

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  29. Per Marika, manca un titolo e un occhiello adeguati... NON DEVI PARLARE in PRIMA PERSONA! devi invece argomentare in modo critico i fatti, anzicchè semplicemente riportarli!! Stai attenta agli errori di battitura: una è senza accento....

    Giuseppe Favaloro, il tuo articolo è semplice e completo.... vai migliorando!

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  30. Per Francesco Costanzo, bene il tuo lavoro anche se manca di riferimenti più circostanziati ai fatti..

    Per federico, troppi fatti e poco commento! anche se comunque il tuo lavoro è corretto e completo.

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