mercoledì 6 aprile 2011


Ragazzi vi ricordo di scrivere quì sotto il commento del libro "..E venne chiamata due cuori" di Marlo Morgan entro il 7 Aprile

21 commenti:

  1. Questo romanzo di Marlo Morgan è il racconto di una donna, un medico americano, che vola in
    Australia a seguito di un invito per il quale è convinta di dover ricevere un premio e invece
    comincia, inconsapevole, un lungo viaggio verso la verità. La "trappola” è stata ordita da una tribù di aborigeni australiani che ritiene che un messaggio importante debba essere trasmesso ai coloro che, come Marlo, sono gli abitanti del mondo civilizzato. Tale messaggio è inquietante: il mondo si è avviato verso l'autodistruzione. In questo viaggio nell'Outback australiano Marlo viene spogliata di tutto ciò che la lega alla società civile e spinta ad attraversare il deserto potendo
    contare solo sulle proprie forze e sugli insegnamenti dei membri della tribù aborigena suoi compagni di viaggio. L'attraversamento di una terra ostile,l'esperienza della fame, della sete e del dolore fisico porteranno Marlo a riconquistare i doni che la nostra Madre Terra ci ha fatto e che ogni giorno della nostra vita continua a farci. Dal cibo e l'acqua che Essa sa rendere disponibili a chi sa pazientare e ringraziare, fino alla forza del pensiero capacità oramai dimenticata dalla nostra "civiltà". Quello fatto da Marlo è sì un viaggio fisico, attraverso il deserto infuocato dell'entroterra Australiano, ma e' anche e soprattutto un viaggio spirituale che la porta lontano dalla civiltà, la purifica da tutte le influenze ed i condizionamenti, e le permette di riavvicinarsi a Dio. E' così che l'autrice riesce a vedere chiaramente oltre ciò che noi tutti siamo abituati a guardare, a capire la sostanza del messaggio trasmessole dagli aborigeni ed a vedere anche oltre la vita. In quel viaggio nell'Outback, lei è stata scelta per conoscere e portare agli altri un messaggio importante e con questo libro Marlo vuole farlo nella maniera più leggera ed efficace. La storia è bella, ben narrata e offre molti spunti di riflessione che ci spingono a mettere sotto esame la nostra società contemporanea e il nostro modo di vivere. E’un libro che contiene molte cose che ci fanno pensare. Riesce a dirci cose semplici che però sono al tempo stesso profonde e per le quali forse la maggior parte di noi ha dimenticato il vero significato. Nella sua semplicità è un libro che può aiutarci ad affrontare certi momenti della nostra vita.

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  2. Il racconto, narra la storia di una dottoressa statunitense che si trova, per lavoro, in Australia, qui riceve l’invito di una tribù di aborigeni a ritirare un premio. Ma la realtà è sempre ben diversa. Si ritrova così ad affrontare un viaggio nell’Outback australiano con la tribù aborigena.
    L’immersione in una terra incontaminata con la “Vera gente”, un popolo puro nella mente e nell’animo, dove ognuno può e deve esprimersi al massimo, senza le limitazioni che la nostra società ci impone, porta l’autrice a delle riflessioni profonde che cambierà molto il suo pensiero.
    Morgan Marlo è stata scelta per dar voce a un popolo che poteva volare, parlare con gli animali, fare qualsiasi cosa,insomma vivere felici. Nel suo percorso Marlo perde gli agi del suo quotidiano e affronta una dolorosa mutazione ma nonostante ciò vive in armonia con la natura e con se stessa scoprendo il vero significato dell'esistenza.
    Spesso accadono eventi nella vita che portano a rivedere alcune cose del proprio pensiero, delle proprie convinzioni e che aiutano a riflettere. Inconsciamente qualcosa si muove dentro e senza accorgersene avvengono dei mutamenti inaspettati del proprio carattere e della propria persona ; si compiono delle azioni che prima non si riusciva a mettere in pratica per tanti motivi perché si da retta ad una spinta interiore che ti conduce a cambiare. Il messaggio che il libro trasmette è quello che bisognerebbe vivere con istinto, con tutti i sentimenti, senza rifletterci troppo sul da fare o sul da dire e non avere paura di sbagliare.

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  3. E VENNE CHIAMATA DUE CUORI
    Marlo Morgan, è protagonista e autrice di questo romanzo, viene chiamata in Australia per lavorare ad un progetto sugli aborigeni, ma una volta lì riceve una convocazione dalla tribù della Vera Gente, ignara del fatto che con loro intraprenderà un lungo viaggio attraverso l’Australia, senza niente. Durante questo viaggio i componenti della tribù insegnano a Marlo la loro vita, che si basa sul Divino Tutto, loro fonte di esistenza e sopravvivenza. Ogni mattina essi ringraziano il Tutto per la luce, per se stessi, per gli amici e per il mondo, invocando il loro sostentamento per quella giornata. Non hanno infatti riserve alimentari, e ogni loro richiesta è accompagnata dalla frase “Se è per il mio bene e per il bene di tutte le forme di vita che mi stanno intorno”. Oltre a imparare a vivere a stretto contatto con la natura, cibandosi di animali selvatici, insetti e piante esotiche, la protagonista apprende il significato dell’esistenza: secondo gli aborigeni la durata della vita equivale al “Sempre” e credono nell’eternità dell’anima, che nella vita terrena è solamente destinata ad occupare un corpo, per poi abbandonarlo una volta raggiunto un determinato livello di spiritualità. Nel loro vagabondare nel deserto, la tribù e la “mutante” vivono molte esperienze, come la festa del cambio del nome: secondo gli aborigeni, ciascuno possiede una particolare qualità, nella quale è il più bravo di tutti, e perciò ciascuno ha un nome diverso a seconda della propria abilità; quando una persona ritiene di essere migliorato nella sua specialità, si determina un cambio di nome, accompagnato da grandi festeggiamenti. Marlo riceve il soprannome di “Due Cuori”, poiché è legata al mondo industrializzato, ma una parte del suo cuore è entrata in contatto con la conoscenza degli aborigeni. Verso la fine del viaggio viene rivelato il motivo di questo alla protagonista: la tribù della Vera Gente ha deciso di lasciare il pianeta Terra e di non generare più figli, e il loro messaggio viene affidato alla mutante, che con loro ha viaggiato e ha appreso il significato dell’esistenza. Per ottenere ciò gli aborigeni portano Marlo nella grotta dove è conservata tutta la loro cultura, i loro manufatti e la loro storia: un luogo per loro sacro, poiché non possiedono nient’altro. Dopo questa rivelazione la tribù si congeda per sempre dalla protagonista, che torna al mondo civilizzato, alla vita di tutti giorni, ma raccontando alla gente il profondo cambiamento che era avvenuto in lei.
    E' un libro che fa riflettere, io penso che dobbiamo imparare a scoprire cosa ci accade dentro per migliorare noi stessi, ricevendo e donando con il cuore.Questa filosofia difficilmente viene applicata nella nostra società.E'vero avvolte diamo più importanza alle cose materiali, certamente sbagliando!
    Un libro che a mio avviso insegna davvero tantissimo. Mi hanno colpito soprattutto alcune frasi come: “L’unico modo per superare una prova è affrontarla. Questo è inevitabile”, “Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto. Solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato avvelenato. Solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato catturato. Soltanto allora capirete che il denaro non si mangia” ,“L’uomo non tesse la ragnatela della vita, di cui è soltanto un filo. Qualunque cosa fa alla ragnatela la fa a se stesso” Sono delle frasi bellissime e soprattutto profonde.Questo libro ha qualcosa di talmente misterioso e affascianante che mi ha letteralmente stregata! Libro Fantastico !

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  4. Marlo Morgan, una studiosa statunitense in Australia per lavoro, accettò l'invito di una tribù di aborigeni a ritirare un premio.Con una jeep venne portata nel deserto australiano dove le vennero tolte tutte le cose che aveva addosso e le diedero un panno per coprirsi e bruciarono tutto ciò che l'americana aveva addosso.
    Non potendo tornare nella civiltà la donna inizia il "viaggio" nell'Outback australiano con la tribù aborigena che durante quattro lunghi e faticosi mesi percorrerà oltre 2000 Km a piedi nudi. Comincia così a conoscere la vita della Vera Gente, nome del popolo aborigeno. Incontra una cultura realmente collegata alla Vita e alla Terra dove l'individuo diventa un tutt'uno con la Natura e con il Cosmo. La donna si accorge che il premio offertole dalla tribù della Vera Gente é un dono impagabile e pieno di significato per la sua vita e per il futuro della razza umana. Per la prima volta una Mutante viene portata nei luoghi sacri degli aborigeni australiani dove le viene detto che gli aborigeni hanno deciso di auto estinguersi perché il loro tempo su questo pianeta é finito e i loro figli non possono avere un futuro. Il suo nome presso la tribù diventa "Due Cuori" perché il suo cuore batte per i due mondi, quello dei Mutanti e per il popolo della Vera Gente e impara non solo a sopravvivere ma a conoscere le meraviglie della natura anche in un deserto che pare senza vita. Impara a sentire, con l'energia delle mani, quando le piante sono pronte per essere mangiate, impara a cercare l'acqua con l'istinto e l'olfatto e a curare i malati con la medicina tradizionale aborigena. Scopre che la Vera Gente non festeggia i compleanni o le ricorrenze ma solo i momenti di crescita annunciandoli alla comunità.
    Cigno Reale Nero le dà l'iniziazione e il compito di portare tra il popolo dei Mutanti il messaggio di rispetto per il futuro del Pianeta e per gli Umani.
    Il libro, romanzato ma reale é semplicemente l'esperienza vissuta in prima persona dall'autrice, un'esperienza ricca di amore verso la vita e la natura che ci circonda, un romanzo che ci arricchisce.
    L’immersione in una terra incontaminata con la “Vera gente”, un popolo puro nella mente e nell’animo, dove ogni talento può e deve esprimersi al massimo, senza le limitazioni che la nostra società ci impone, porta l’autrice a delle riflessioni profonde che cambierà molto il suo pensiero. Morgan Marlo è stata scelta per dar voce a un popolo che poteva fare qualsiasi cosa vivendo felici. Ognuno di loro sentiva cosa pensava l’altro e rispondeva telepaticamente prestando spontaneamente gli aiuti richiesti.
    Un popolo che ci mostra le cose perse e le potenzialità che abbiamo messo in disparte , un popolo che porta a porci la domanda più importante: Ma la nostra civiltà sta permettendo che il “materialismo” ci imprigioni e ci manovri come burattini?
    “Se tu fai del male a qualcuno, fai del male a te stesso. Se aiuti qualcuno, aiuti te stesso. Ciò che ci differenzia sono il cuore e il fine. I Mutanti pensano che tutto questo valga solo per la durata di una vita. La vera gente lo pensa in funzione dell’eternità”.
    Marlo a ogni passo, a ogni goccia di sudore, a ogni ferita sui piedi, conosce ciò che quell’esperienza è destinata a insegnare. Il suo destino potrà finalmente svelarsi e con esso anche il messaggio che dovrà portare agli altri “Mutanti”. Vivere con istinto, con tutti i sentimenti, perché le cose importanti sono dentro di noi , questo è il messaggio che ne ho colto.

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  5. Il romanzo parla dell'avventura di una donna americana,medico,che invitata in Australia per ricevere un premio,si ritrova nel deserto dell'Outback a fare un viaggio a piedi per circa 4 mesi assieme a un gruppo di aborigeni.All'inizio è impaurita,appena arrivata le vengono tolti i vestiti e bruciati,le viene consegnato un telo da avvolgere attorno al corpo,le vengono tolte anche le scarpe perchè bisogna camminare a piedi nudi.Marlo,inizialmente si sente intrappolata,non puo' tornare indietro perche' ha camminato per ore con la macchina,per raggiungere il posto e si rende conto che è troppo tardi per andare via.Gli aborigeni sono molto gentili,ma lei aLL'INIZIO SOFFRE TANTO PER IL DOLORE AI PIEDI CHE SANguinano ,per le spine che si conficcavano ,per il caldo,per la sete e per la fame.La "vera gente" si nutre degli animali che incontra e dapprima alla dottoressa sembra impossibile sfamarsi allo stesso modo.Piano piano le cose cambiano,si va abituando a quel modo di vivere e comincia pure ad apprezzarlo,riesce a cibarsi pure lei di radici,bulbi,vermi,ranocchi,lucertole,serpenti;dorme anche lei all'aperto ,si abitua a soddisfare la sete anche con pochi sorsi d'acqua,comincia a vedere la bellezza della natura e ad ammirarla.Si rende conto che questa gente è molto ricca pur possedendo poco o niente,solo ciò che gli offre la natura;gli aborigeni parlano poco,perchè ascoltano i rumori della natura,comunicano attraverso la telepatia o con semplici gesti,parlano con gli animali,vivono in simbiosi con la natura.Marlo si rende conto quanto questi uomini sono saggi,iniziano la giornata pregando per tutto il mondo ,non hanno invidia nei confronti di altri uomini,apprezzano e amano tutto ciò che li circonda,sono contrari alla guerra.Marlo capisce che sta facendo un'esperienza meravigliosa e che ha imparato a saper vivere,a sapere superare le prove,soprattutto questa gente l'ha arricchita interiormente e ha fatto vedere ciò che i "mutanti"(così sono chiamati gli occidentali)non vedono.E' stata chiamata Due Cuori perchè Marlo ha 2 cuori,uno che ama la "Vera Gente" e l'altro che continua ad amare: la sua gente.Questo libro mi è piaciuto perchè parla di una realtà diversa dalla nostra che è fatta di tecnologie,cose materiali,stress,vogliamo possedere sempre cose nuove.La loro realtà è fatta invece di piccole cose che la natura stessa offre.Noi vogliamo sempre di più,loro si accontentano e sfruttano tutto quello che la natura offre ma nello stesso tempo la amano e la rispettano. La protagonista attraverso il cammino che compie scopre anche se stessa, diventa più matura, più saggia. La vera ricchezza infatti è interiore, non è fatta di cose materiali,ognuno dovrebbe imparare ad amare ciò che ha.L'espressione che mi è piaciuta di più è che gli aborigeni si sentono un tutt'uno con gli altri,con l'essere supremo e con la natura e facendo del male agli altri si fa a se stessi.

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  6. Il romanzo " E venne chiamata Due Cuori " è stato scritto da Marlo Morgan , una dottoressa americana che si ritrova a fare da messeggero tra il suo mondo " civilizzato " e quello di una delle tribù degli aborigeni nell ' entroterra dell ' Australia , l ' Outback . Questo popolo si fa chiamare " Popolo Selvaggio " o " Coloro che sono Antichi " , cioè la Vera Gente . Parlando di aborigeni si va subito al pensiero di cannibalismo e in questo romanzo la scrittrice riporta alcune informazioni date dalla tribù per cui all ' inizio del tempo gli uomini sperimentavano tutto lo sperimentabile : le tribù erano governate da sovrani o donne che si nutrivano degli stessi individui . La tribù della Vera Gente afferma che chi uccide l ' uomo per vendetta , per interesse , per proteggersi , anche per sopravvivere cibandosi di carne umana , il risultato non cambia : e' il non uccidere che fa la differenza tra un popolo e l ' altro e la Vera Gente si distingueva in questo . Essa non ha perso l ' alta spiritualità per cui è unita alla natura e con il Divino Tutto , cioè l ' universo da cui trae l ' energia , la forza , la creatività e i princìpi spirituali . Tornando al romanzo , la dottoressa si trovava in Australia per motivi di lavoro e gli aborigeni della Vera Gente , sentendone parlare , la invitarono ad una cerimonia in suo onore e lei , credendo di ricevere un riconoscimento per la sua attività , si ritrova insieme a loro a percorrere un " walkabout " , ossia un lungo viaggio . Prima di intraprenderlo le fu preannunciato l ' incontro con una persona della sua stessa età e che i due erano stati scelti prima di nascere per poi incontrarsi dopo 50 anni con lo scopo di annunciare al mondo che l ' umanità doveva essere salvata , non distruggendo la natura ma preservarla perché è la sola che può continuare a dar vita . Successivamente le fu fatto il rito di purificazione , i suoi vestiti e i gioielli bruciati e indossò stracci dati dalla tribù e per metterla a proprio agio anche gli aborigeni li indossarono , dato che loro non usano coprirsi . Man mano che sperimentava il viaggio , lei cominciò a comprendere che gli agi del suo mondo avevano indebolito l ' essere umano a tal punto da non sopportare alcune privazioni : In questi luoghi aridi e distesi la tribù riusciva a trovare l ' acqua anche dove non ne era visibile la minima traccia . Solo orecchie con un udito speciale e occhi che sapevano osservare i vapori della calura che si alzavano dal suolo , potevano individuare a distanza dove l ' acqua sarebbe stata estratta . La donna provò il dolore che dava la pianta spinex : i suoi piedi trovarono sollievo grazie agli oli vegetali che le donne le offrivano come rimedio . Prima di diventare messaggero , quindi , doveva trovare se stessa , cioè l ' "essere" e per maturare bisognava passare dalle prove della vita . Alcuni luoghi che venivano percorsi erano sacri e rispettati dagli aborigeni : le rocce , le colline , persino i precipizi ; nel mondo civilizzato si visitano le cattedrali , i monumenti , cose fatte dalla mano dell ' uomo . Marlo veniva chiamata " mutante " dalla tribù . I mutanti erano coloro che si erano allontanati dai princìpi fondamentali come la consapevolezza , l ' energia , la creatività , l ' essenza dell ' essere , che tutto è in armonia con il Divino Tutto , cioè l ' Universo , la sua forza .

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  7. Quando sorgeva un problema si cercava insieme una soluzione e la mutante imparava anche ad accettare i diversi cibi che la natura offriva in quel momento . Infatti dal nulla emergevano i doni che consistevano in animali che sarebbero diventati il pasto , con l ' attenzione a non uccidere le prede giovani o gruppi di famiglia ma quelle anziane perchè avevano maturato la loro esistenza . I colori della rara vegetazione si mescolavano con quelle del cielo e della terra cedendo pian piano il passo alle altre tonalità , come le diverse sfumature della vita . Ogni spirito ha un posto speciale e la tribù continuava nell ' insegnamento alla mutante dicendo che due non possono occupare lo stesso spazio . L ' esempio su questa lezione era dato da una grande foglia spezzata in numerosi pezzi quanti erano gli aborigeni e per gioco veniva ricomposta garbatamente e nel momento in cui l ' ultimo pezzo veniva messo al suo posto si esultava . Ogni mattino qualcuno a turno si sedeva al centro della tribù per pregare e chiedere al Divino Tutto le cose necessarie per il giorno . La maggior parte degli uomini " civilizzati " non si accorge che la vita le passa davanti senza scoprire il proprio talento , cioè lo scopo della propria esistenza . Infatti gli uomini soffrono la depressione mentre nella Vera Gente questo problema non c'è . La tribù parlò anche dei missionari venuti a predicare il Vangelo e che Gesù veniva identificato come il fratello maggiore , il Tutto in forma umana . Fu spiegato alla mutante che il Cristo non venne nella loro tribù perchè essa viveva già nella verità , mentre il messaggio andava portato a chi ne era lontano . Inoltre dice che la persona è viva perchè diffonde emozioni positive agli altri , è consapevole , distingue il bene dal male , non ha tristezza e ne paura , altrimenti è una persona non viva . Il fatto di respirare per vivere è solo un fattore fisico . La Vera Gente non verbalizza ma usa la telepatia , cioè , apre la porta all ' intuito e non alla logica . Nei giochi non è praticato l ' antagonismo ma il divertimento collettivo perchè chi perde soffre . Questa è la filosofia della Vera Gente . Venne anche il tempo in cui Marlo doveva guidare il gruppo per un giorno , averne la responsabilità in mezzo ai pericoli ; intanto il viaggio giunse in un luogo e lì avrebbe scoperto la persona che le avrebbe consegnato il messaggio : era l 'anziano , cioè Cigno Reale Nero . Ognuno della tribù portava un nome in base al proprio talento e a Marlo fu dato il nome di " Due Cuori " perchè condivise i loro pensieri pur restando fedele al suo modo di vivere . Gli insegnamenti che vi sono riportati nel romanzo sono costruttivi e il bene che bisogna praticare è a vantaggio dell ' umanità e non contro di essa . Proprio in questo periodo si sono verificate pesanti problematiche nel nostro pianeta : la guerra nei paesi del Nord Africa , la sua gente martoriata , naufragata ; la terra che trema e uno Tsunami che cancella dalla cartina geografica interi paesi ; Le centrali nucleari danneggiate di cui non si riesce a spegnerne l ' attività . Le radiazioni si espanderanno per tutto il pianeta tra non molto e ci saranno conseguenze che l ' umanità non potrà fermare . Adesso l ' uomo deve fermarsi forzatamente , prima per riflettere , poi ( ci si augura ) per dare uno stop alla frenetica corsa nello scoprire cose nuove , nella tecnologia in campo scientifico , nel quale si va alla ricerca dell ' esistenza dell ' antimateria . Questa corsa può arrivare solamente a una fine nel vero senso della parola . E' giusto che l ' esperienza vada portata avanti se è d ' aiuto a tutte le forme di vita nel loro rispetto . Nel momento in cui c'è una minima percentuale di danneggiamento , bisognerebbe saper accettare il limite che è un atto di maturazione , un segno di saggezza , dopotutto , quello che l ' uomo ha attorno gli appartiene .

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  8. Ho diviso il testo in due parti per il solo motivo che per intero non entrava :D

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  9. Tutto ha inizio quando Marlo Morgan, l'autrice, un'americana che per motivi di lavoro si trova a vivere in Australia; così, costretta a lasciare la cara figlia, accetta l'invito di una tribù di aborigeni, convinta di partecipare a una cerimonia in suo onore quale riconoscimento per l'attività svolta. Con sua grande sorpresa, Marlo viene invece portata con una jeep nel cuore di una foresta, in un accampamento aborigeno, dove viene spogliata degli eleganti abiti, dei gioielli e dei soldi per vestirsi poi con uno straccio come tutti gli altri tribali. Conosciuto il capo anziano, Marlo venne a sapere che la tribù della “Vera Gente”, avrebbe intrapreso un viaggio detto “walkabout”, ossia con un periodo di tempo non prestabilito. Marlo accetta, ignara tuttavia di quanto l'attende. Perché il "vagabondaggio" si rivela in realtà un viaggio di quattro mesi che mette a dura prova il suo fisico e la sua volontà: 1.400 miglia nell'Outback australiano, a piedi nudi, cibandosi di quanto la Natura offre, vermi e serpenti compresi, sotto un sole implacabile, a volte senz'acqua. Ma, privata anche del più piccolo agio cui la civiltà ci ha abituati, condividendo la vita quotidiana degli aborigeni, imparando i loro segreti per sopravvivere, Marlo scopre un altro mondo e un altro modo di essere, in completa armonia con la Natura, con se stessa e con gli altri, e comprende il vero significato della parola esistere.Questo libro è stata un'ottima scelta anche se alcuni fatti purtroppo non sono reali (anche se la morgan li descrive in modo molto diverso dalla realtà) l'autrice li ha saputi "romanzare al punto giusto" da rendere rilassante ma allo stesso emozionante ed eccitante la lettura ed è per questo che mi è piaciuto molto questo libro ma mi è piaciuto anche questo libro perche nella sua semplicità è un libro che ci può aiutare nella vita.

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  10. Marlo Morgan, che è protagonista e autrice di questo romanzo, viene chiamata in Australia per lavorare ad un progetto sugli aborigeni, ma una volta lì riceve una convocazione dalla tribù della Vera Gente, ignara del fatto che con loro intraprenderà un lungo viaggio attraverso l’Australia, privata di tutti i suoi averi che vengono bruciati al suo arrivo,lei risente molto di ciò da una parte perché aveva portato con sé molti soldi e gioielli ma dall’altra perché senza le scarpe camminare nel deserto per lei è davvero dura. Durante questo viaggio i componenti della tribù insegnano a Marlo la loro vita, che si basa sul Divino Tutto, loro fonte di esistenza e sopravvivenza. Ogni mattina essi ringraziano il Tutto per la luce, per se stessi, per gli amici e per il mondo, invocando il loro sostentamento per quella giornata. Non hanno infatti riserve alimentari, e ogni loro richiesta è accompagnata dalla frase “Se è per il mio bene e per il bene di tutte le forme di vita che mi stanno intorno”. Oltre a imparare a vivere a stretto contatto con la natura, cibandosi di animali selvatici, insetti e piante esotiche, la protagonista apprende il significato dell’esistenza: secondo gli aborigeni la durata della vita equivale al “Sempre” e credono nell’eternità dell’anima, che nella vita terrena è solamente destinata ad occupare un corpo, per poi abbandonarlo una volta compiuto il loro scopo. Nel loro vagabondare nel deserto, la tribù e la “mutante” (così venivano denominati tutti gli uomini che vivevano al di fuori della tribù, con la tecnologia e le armi) vivono molte esperienze, come la festa del cambio del nome: secondo gli aborigeni, ciascuno possiede una particolare qualità, nella quale è il più bravo di tutti, e perciò ciascuno ha un nome diverso a seconda della propria abilità; quando una persona ritiene di essere migliorato nella sua specialità, si determina un cambio di nome, accompagnato da grandi festeggiamenti. Marlo riceve il soprannome di “Due Cuori”, poiché è legata al mondo industrializzato, ma una parte del suo cuore è entrata in contatto con la conoscenza degli aborigeni. Verso la fine del viaggio viene rivelato il motivo di questo alla protagonista: la tribù della Vera Gente ha deciso di lasciare il pianeta Terra e di non generare più figli, e il loro messaggio viene affidato alla mutante, che con loro ha viaggiato e ha appreso il significato dell’esistenza. Per ottenere ciò gli aborigeni portano Marlo nella grotta dove è conservata tutta la loro cultura, i loro manufatti e la loro storia: un luogo per loro sacro, poiché non possiedono nient’altro. Dopo questa rivelazione la tribù si congeda per sempre dalla protagonista, che torna al mondo civilizzato, alla vita di tutti giorni, ma raccontando alla gente il profondo cambiamento che era avvenuto in lei e ciò che la Vera Gente le aveva insegnato. Questo romanzo mi è piaciuto molto,dà molti argomenti su cui riflettere e perciò è anche abbastanza scorrevole. Secondo me il viaggio nell’Outback è soltanto una metafora del viaggio che ognuno di noi deve fare per ritrovare se stesso e per poter vivere in armonia. Come nel caso di Marlo si parte senza portarsi dietro nulla;questo viaggio è pieno di pericoli che bisogna saper affrontare,pieno di situazioni alle quali bisogna adattarsi ma quando si esce da questo viaggio ognuno di noi cambia,diventa un po’ più saggio e riesce a comprendere a pieno tutto ciò che ci circonda,tutto quello che ci capita e a dare un significato a tutto questo.
    Giacalone Giovanni

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  11. Questo romanzo racconta le vicende sia umane sia spirituali di una giovane donna americana, medico specializzato in agopuntura, autrice e protagonista dello stesso, Marlo Morgan. Marlo viene chiamata in Australia per lavorare ad un progetto sugli aborigeni, che vivono nel deserto dell’Outbak, ma lì viene convocata dalla tribù, detta Vera Gente, a intraprendere un viaggio con loro attraverso l’Australia, per ben quattro mesi. Durante questo viaggio sarà messa a dura prova, poiché dovrà affrontare diverse peripezie e rinunciare a tutti i confort cui era abituata. Le viene insegnato che la loro vita è basata sul “Divino Tutto” che ringraziano ogni mattina; Marlo, quindi, con questa teoria e vivendo a stretto contatto con loro e la natura riesce a capire il vero significato di esistenza e sopravvivenza:
    - Di esistenza perché, secondo gli aborigeni, la vita dura per “Sempre” poiché essi credono nell’eternità dell’anima, la quale usa il corpo umano solo per raggiungere un certo livello di superiorità e di purezza attraverso buone azioni compiute verso gli altri; cosa che, molto spesso, invece la nostra società non fa mai perché troppo presa a soddisfare il proprio egoismo, troppo interessata alle cose materiali e alla realizzazione di denaro.
    - Di sopravvivenza perché, non avendo riserve alimentari, sono costretti a cibarsi di ciò che la natura gli offre giornalmente: vermi, foglie, animali, ecc. Di questo concetto possiamo ammirare e prendere esempio di come si accontentino di quel poco che riescono ad ottenere durante una giornata; mentre noi, società, siamo abituati ad avere tutti gli agi e a non rinunciare a niente per aiutare qualcuno più bisognoso. Per fortuna, però ancora qualche “anima pia” esiste, che ha capito che aiutando gli altri dona un
    grande beneficio anche a se stesso.

    Scopre che, uomini e donne, hanno dei nomi che vanno cambiando nel corso della vita a secondo le loro specifiche attitudini e che questo cambio viene fatto con grandi festeggiamenti. A lei viene dato il soprannome di “Due Cuori”, poiché ora il suo cuore è diviso in due, una parte è ancora legata al mondo civile di cui lei fa parte (cioè quello dei “Mutanti”), mentre l’altra è legata alla Vera Gente e alle sue nuove scoperte. Quasi alla fine del viaggio la “Mutante” viene portata in una grotta sacra per gli aborigeni e le viene rivelato che la tribù ha deciso di estinguersi e di non procreare più perché anche i loro figli non potrebbero più avere un futuro in questo mondo. Dopo ciò torna in America e attraverso questo libro riesce a raccontare il suo profondo cambiamento. Questo romanzo e riuscito ad affascinarmi e a farmi partecipare emotivamente alla vicenda e all’esperienza vissuta da Marlo infatti, attraverso il suo racconto in determinate frasi ci fa capire come questi aborigeni, seguendo le loro tradizioni di saggezza, abbiano un rispetto verso gli uomini e la natura, questo perché si sentono un tutt’uno con essa senza cercare né di gestirla né di impadronirsene, ma vivendo soltanto in simbiosi con essa. Penso che se, realmente, anche noi, avessimo la stessa cura e lo stesso rispetto sia per gli uomini sia per la natura e se ci ponessimo qualche domanda in più pensando che, ogni azione ha una sua conseguenza che dovrebbe essere finalizzata all’eternità e non soltanto a breve scadenza, sicuramente sarebbe davvero un mondo migliore.

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  12. E VENNE CHIAMATA DUE CUORI.
    La storia ha inizio quando Marlo Morgan, l’autrice, accetta l’invito di una tribù di aborigeni australiani convinta che sia per una cerimonia in suo onore. Marlo Morgan è un medico specializzato in agopuntura che viene invitata in Australia nell'ambito di un progetto di assistenza sanitaria alle tribù aborigene. Questa occasione farà avviare una seconda iniziativa per l'emancipazione e l'integrazione di un gruppo di aborigeni. Proprio per questo suo impegno sarà chiamata a ricevere una qualche forma di riconoscimento da parte di una tribù che si autodefinisce la Vera Gente.
    Ciò invece la porterà a seguire questa tribù in un viaggio di quattro mesi attraverso l‘Australia che mette a dura prova la donna poiché è costretta a peregrinare a piedi nudi, cibandosi di vermi, foglie, insomma solo di ciò che la natura offre loro durante il cammino, senza nessuno dei comfort a cui era abituata nella sua vita cittadina.
    In realtà quella che nella mente della dottoressa doveva essere una cerimonia come tante altre si trasformerà in un'esperienza assolutamente unica.
    Saranno tante le scoperte che Marlo Morgan farà nel corso di quei giorni.
    Saprà che quegli uomini e donne hanno dei nomi, che per altro cambiano nel corso della loro vita, che ne indicano le specifiche attitudini e capacità.
    E' durante questo viaggio che la scrittrice apprende lezioni profonde sulla vita e sull’esistenza che la porteranno a rivedere le sue opinioni e le sue idee; e per la sua comprensione e la sua appartenenza a due diversi mondi da queste persone le verrà dato il nome di “Due Cuori” e l‘incarico di far conoscere al mondo la verità sulla vita e la spiritualità di quella gente.

    Il linguaggio è semplice, scorrevole, riesce a coinvolgere il lettore e a farlo partecipare emotivamente alla vicenda.
    I personaggi principali sono l’autrice stessa che narra in prima persona le sue vicende con molta semplicità e ci accompagna nelle variazioni dei suoi stati d’animo.
    Gli altri personaggi sono alcuni appartenenti alla tribù come ad esempio “l’anziano” che era l’anziano e capo della tribù, Madre di cucito, Narratore di storie ecc...
    Secondo me questo libro contiene quasi tutto e' un racconto, quindi stimola la fantasia e l'immaginazione,un'esperienza vissuta, c'e' avventura, suspence ,c'e' la saggezza di un popolo, ma non la pretesa di dare insegnamenti di vita, anche se propone un modo alternativo di vivere la vita,un punto di vista diverso rispetto a quello occidentale.
    Sembra davvero di essere partecipi di tale esperienza, ma, come dice l'autrice stessa all'inizio del libro, non e' necessario compiere "fisicamente" tale viaggio...

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  13. La storia ha inizio quando Marlo Morgan, l’autrice, si reca in Australia per ricevere un premio da una tribù indigena per il suo impegno nel progetto riguardante il recupero di mezzosangue aborigeni andati in rovina in America. Proprio per questo suo impegno sarà chiamata a ricevere una qualche forma di riconoscimento da parte di una tribù che si autodefinisce la Vera Gente. Ma quello che questa tribù vuole dargli non è un premio materiale bensì un’esperienza unica, un viaggio nella sua anima alla scoperta del mondo vero. Con la “Vera Gente” intraprende un viaggio di quattro mesi nel deserto australiano che mette a dura prova la donna poiché costretta a viaggiare a piedi nudi, cibandosi di quello che la natura offre loro durante il cammino, senza nessuno dei comfort a cui era abituata nella sua vita cittadina.Saranno tante le scoperte che la Morgan farà nel corso di quei giorni. Durante questo viaggio la donna apprende lezioni profonde sulla vita e sull’esistenza che la porteranno a rivedere le sue opinioni e le sue idee; e per la sua comprensione e la sua appartenenza a due diversi mondi da queste persone le verrà dato il nome di “Due Cuori”. Da questa esperienza capisce quello che noi non possiamo più cogliere perché siamo troppo lontani da madre natura. Quello che noi non possiamo capire è il valore della vita, durante il viaggio spirituale la Morgan s’integra con la natura diventando parte di essa e capisce la natura delle cose e il valore vero che hanno, cosa che noi non capiamo perché siamo troppo impegnati nella nostra frenetica vita talmente insignificante che per noi è l’unica cosa che conta tralasciando la vera vita, quella essenziale, che la Morgan ha appreso e che vuole trasmetterci. Questo stupendo libro offre moltissime riflessioni sulle quali ci si dovrebbe soffermare a lungo per capire quello che veramente vuole trasmetterci ma noi purtroppo non troviamo mai tempo per la natura, cosa che probabilmente ci porterà alla rovina…

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  14. "E venne chiamata due cuori" è l'interessante storia, scritta sotto forma di autobiografia, di Marlo Morgan, che è la protagonista stessa, una dottoressa americana specializzata in agopuntura, che però vive in Australia. Un giorno viene chiamata da una tribù di aborigeni, che vuole farle un rito. Accompagnata da Ooota, che sarà anche suo traduttore, scoprirà che dopo aver visto bruciare i suoi beni terrestri nel rito, dovrà intraprendere un viaggio con la tribù della vera gente(definita così da se stessa). Senza potersi ormai tirare indietrio inizia il suo cammino nel selvaggio deserto dell'Outback Australiano. Un lungo viaggio di 4 mesi dove Marlo imparerà a vivere come gli aborigeni, sfruttando ciò che la natura le offre. Gli aborigeni la definiscono "Mutante", proprio perchè sta subendo una trasformazione nel suo modo di vivere, da una persona abituata alla vita cittadina, a una persona che imparerà a vivere come gli aborigeni. Ma non è l'unica ad avere un nome particolare; infatti conoscerà aborigeni come Fabbricatore di utensili, Narratore di storie, Maestra di cucito, nomi attribuiti a seconda di ciò in cui questi aborigeni sono più bravi, e che possono cambiare nel corso della vita. Difatti anche il suo cambierà, diventando "Due cuori", proprio per i due diversi modi di vivere che avrà e sarà incaricata di diffondere il messaggio spirituale della tribù della "vera gente".


    Commento: è un libro veramente bello, che ci insegna come al mondo esistano persone che non hanno bisogno, di una macchina, di un computer o di apparecchiature tecnologiche per vivere, ma che sanno solo sfruttare la natura, e ci fa notare soprattutto come una persona "normale" lo possa fare, in un viaggio che la cambierà per sempre.

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  15. ... E VENNE CHIAMATA DUE CUORI

    ... E VENNE CHIAMATA DUE CUORI è un romanzo narrativo, scritto dall' autrice MARLO MORGAN, che parla della "grande" avventura, nell' Outback australiano, di un medico americano in compagnia di un gruppo di aborigeni.
    Il racconto inizia quando Marlo Morgan, una dottoressa specializzata in agopuntura, viene invitata in Australia, per un progetto di assistenza sanitaria alle tribù aborigene. Ciò favorisce un altro progetto, questa volta, per l' emancipazione di un gruppo aborigeno. Per questo, le viene offerta l' ospitalità di una tribù, la "VERA GENTE", affinchè ricevesse una premiazione. Giunta lì, si presenta ai suoi nuovi amici ma, successivamente, gli aborigeni bruciano ogni suo bene materiale(denaro, vestiti e gioielli), provocandole dispiacere e molta confusione, anche, perchè ora si ritrova scalza e senza nessun contatto con il mondo civilizzato. In seguito, ha inizio il viaggio attraverso l' Outback che durerà ben 4 mesi. Durante il viaggio, apprende lezioni di vita, grazie agli insegnamenti forniti da alcuni membri del gruppo,soprattutto quelli dell' Anziano Ooota. Il racconto termina quando a fine viaggio la tribù porta la dottoressa in una grotta, dove le rivelano che non ci sarà futuro per la loro generazione, poichè hanno deciso di estinguersi. Dopo aver ascoltato ciò e averli salutati, rientra in America, con molta amarezza per loro.
    La storia è raccontata in prima persona, presenta un linguaggio semplice e lineare ed è molto coinvolgente per chi lo legge.
    Il personaggio principale è la stessa autrice, essa mi ha particolarmente colpito per la sua tenacia e per la sua voglia di non mollare nel suo viaggio. Quando si presenta al gruppo, scopre che tutti i membri hanno dei nomi che cambiano nel corso della loro esistenza; a lei prima viene dato il nome di "MUTANTE", poi di "DUE CUORI".
    Per me, questo libro dovrebbero leggerlo tutti perchè è un esempio di come la natura deve essere amata e rispettata dall' uomo. E non ha importanza se le vicende narrate sono false o molto romanzate perchè, ciò, fornisce molti insegnamenti. Inoltre, mi ha colpito questa espressione: "l' unico modo per superare una prova è affrontarla". Qua, vengono evidenziate la forza, il coraggio e l' audacia; qualità fondamentali per un gruppo di aborigeni. Un' altra caratteristica che mi ha colpito è la grande sincerità e onestà nel loro gruppo.

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  16. … E VENNE CHIAMATA DUE CUORI


    “… E venne chiamata due cuori” è un romanzo scritto da Marlo Morgan, che narra il viaggio che intraprende la stessa autrice presso un deserto in Australia per ritirare un premio dagli aborigeni, una popolazione indigena. Marlo, appena arriva in Australia, viene accompagnata in jeep da alcuni aborigeni che la portano nel deserto. Lì viene accolta da alcune donne che le chiedono di spogliarsi e indossare un vestito di lino bianco; dopodiché i vestiti di Marlo, il biglietto aereo e alcuni gioielli vengono fatti bruciare. Lì Marlo riesce ad entrare nella tribù aborigena dopo un rito di iniziazione. Così, impossibilitata a tornare nella sua “civiltà”, decide di seguire gli aborigeni in un viaggio di 2000 km nel deserto australiano a piedi nudi. Durante questo viaggio che dura quattro mesi, l’autrice deve adattarsi alle condizioni che le si presentano, mangiando tutto quello che la natura le offre. Trascorrendo molto tempo con la “Vera Gente” (che è il nome della tribù aborigena), Marlo intuisce che il vero premio che deve ricevere da loro non è un dono “materiale”, ma un dono che va al di là di ogni altra cosa: vivere a contatto con la natura, apprezzando Dio per quello che ha creato. Marlo viene chiamata dagli aborigeni “Due Cuori” perché il suo cuore batte per due mondi differenti, quello della civiltà umana e quello della “Vera Gente” che, anche in un deserto senza vita, riesce a cogliere le meraviglie della natura, cosa che negli ultimi anni viene poco apprezzata perché un po’ tutti siamo presi da moltissimi impegni. In realtà è un altro il messaggio che la “Vera Gente” vuole trasmettere a Marlo che deve essere portavoce ai “Mutanti”, cioè agli umani: il loro messaggio è che l’umanità è avviata verso l’autodistruzione e l’uomo davanti alle forze inesauribili della natura non può fare niente. Questo libro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a tutti di leggerlo in quanto è molto significativo, perché la stessa autrice, dopo aver fatto questo viaggio con la tribù aborigena, riesce a trovare una serenità interiore che la fa sentire in pace con se stessa e col mondo. Questo viaggio inoltre la aiuta a riavvicinarsi a Dio, apprezzando le meraviglie della natura. Oggi purtroppo o per impegni o per altre distrazioni, non si trova più il tempo per andare a fare una scampagnata con amici e passare una bella giornata a contatto con la natura. Secondo me queste esperienze, almeno una volta nella vita si devono fare perché sono esperienze uniche e irrepetibili grazie alle quali potremmo renderci conto di quanto sia importante la natura per la nostra sopravvivenza. L’autodistruzione? Non voglio essere pessimista ma se l’uomo continuerà ad inquinare incessantemente la natura forse la previsione degli aborigeni della “Vera Gente” non è troppo azzardata.

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  17. E VENNE CHIAMATA DUE CUORI
    Marlo Morgan, un medico americano, viene invitata in Australia per ricevere un premio quando si ritrova nel deserto in compagnia di un gruppo di aborigeni, la "Vera Gente", che bruciano ogni suo oggetto occidentale e la invitano in un viaggio-avventura attraverso una terra che le appare ostile. Lontana dal mondo civilizzato, senza abiti né denaro, inizia il suo viaggio nell' Outback australiano percorrendo 2000 chilometri in quattro mesi, a piedi nudi, in totale simbiosi con una natura generosa ma implacabile.
    Dopo il primo impatto forte fatto di dolore fisico, fame e sete, Marlo comincia a capire la natura del premio: un viaggio spirituale, una vera catarsi che le offre la possibilità di tornare a "vedere" ciò che non ci è più visibile perché, in quanto "Mutanti", siamo troppo lontani dalla “Madreterra” e da noi stessi.
    Durante questo viaggio i componenti della tribù insegnano a Marlo la loro vita: oltre a imparare a vivere a stretto contatto con la natura la protagonista apprende il significato dell’esistenza: gli aborigeni credono nell’eternità dell’anima, che nella vita terrena è solamente destinata ad occupare un corpo, per poi abbandonarlo una volta raggiunto un determinato livello di spiritualità; proprio grazie a questo viaggio Marlo purifica la sua anima e si riavvicina a Dio.
    Per la prima volta una Mutante (soprannome che dapprima viene dato a Marlo) viene portata nei luoghi sacri degli aborigeni australiani dove le viene detto che gli aborigeni hanno deciso di estinguersi perché il loro tempo su questo pianeta é finito e i loro figli non possono avere un futuro.
    Per la sua comprensione e la sua appartenenza a due diversi mondi da queste persone le verrà dato il nome di “Due Cuori” e l‘incarico di far conoscere al mondo la verità sulla vita e la spiritualità di quella gente.
    Un aspetto interessante di questo libro è proprio il titolo “Due cuori”.
    A Marlo viene attribuito questo nome perchè è legata al mondo industrializzato, ma una parte del suo cuore è entrata in contatto con la conoscenza degli aborigeni, quindi vanno in contrasto due diverse facce della protagonista.
    Questo è davvero un bel libro, dove troviamo un messaggio trasmesso da Marlo Morgan.
    L’autrice, in un certo senso, fa un paragone fra la vita industrializzata e quella selvaggia: lei si mette nei panni di una ragazza che, abituata ad avere tante comodità e apparecchi elettronici, si ritrova in un deserto, senza questi.
    Marlo mette in evidenza tutto quello che noi non saremo disposti a fare: mettere da parte le comodità e vivere a contatto con la natura.
    Un altro aspetto che emerge nel romanzo è il fatto di come la Morgan, vivendo lontano dalla sua quotidianità piena di impegni e di ritmi elevati, ha nel “nuovo mondo” la possibilità di riflettere su se stessa e sulle cose veramente importanti della vita.

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  19. ..E Venne chiamata due cuori

    E venne chiamata Due Cuori è un romanzo scritto da Marlo Morgan, dove l'autrice narra la sua vicenda ed esperienza di viaggio attraverso il deserto australiano e dopo aver vissuto con gli aborigeni australiani.
    Marlo Morgan, un medico statunitense, viene inviata in Australia per ricevere un premio, ma trovandosi lì, portata con una jeep nell’ Outback, la fanno spogliare di tutto ciò che ha di valore addosso e le venne dato solamente un panno per coprirsi e per essere simile a tutti gli aborigeni, mentre bruciarono ciò che indossava la donna. Marlo dovrà affrontare un lunghissimo viaggio nel deserto per oltre 2000 kilometri, dove patirà fame e sete, ma riuscirà a mettersi in relazione con la natura, riuscendo a scoprire il vero senso della vita, poiché, lei come tutti i bianchi, vengono definiti “ Mutanti” in quanto molto lontani da Madre Terra e da noi stessi. Inoltre, a Marlo, grazie al suo amore e alla sua appartenenza a due diversi mondi, le verrà dato il nome di “Due Cuori” ,dagli aborigeni, proprio quest’ultimi si caratterizzavano, in quanto cambiavano nome quando volevano, di cui i loro nomi mettevano in risalto i pregi e le capacità in diverse attività, come per esempio Fabbricatore di utensili, Narratore di storie, Maestra di cucito ecc..!
    Marlo vive questa avventura, approcciandosi e mettendosi a stretto contatto con la natura, sapendo riconoscere ciò che era essenziale per la vita. Grazie a quest’ avventura Marlo vuole anche farci notare il cambiamento radicale che lei ha, sia socialmente che moralmente, poiché passa da una vita agiata, dove di lascia distrarre dalle cose comuni e superflui, ad una vita meno agiata, anzi tutto il contrario, ma nella quale va ad osservare “ La Vera Vita”, ciò che è indispensabile per noi. Consiglio assolutamente questo libro a tutti in quanto, grazie ad esso ho imparato molto, ho imparato a dare il giusto valore alle cose, ad apprezzare quelle meritano di essere apprezzate e a stabilire quali sono i progetti, gli obiettivi per cui vale davvero la pena impuntarsi e quali non lo sono.

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  20. Il romanzo di Marlo Morgan, narra di un lungo viaggio che si trova ad affrontare la stessa scrittrice. Infatti la scrittrice una volta arrivata in Australia, viene convocata dalla tribù della Vera Gente con la quale intraprende un lungo viaggio di quattro mesi indossando solamente un vestito di lino bianco.
    Durante questo viaggio i componenti della tribù, insegnano alla “mutante”(nome con cui veniva chiamati tutti coloro che erano abituati ai comfort della vita industrializzata)il loro modo di vivere basato sul Divino Tutto.
    Oltre a il modo di vivere della tribù, la protagonista, durante i viaggi con la tribù, impara a stare a stretto contatto con la natura, riuscire a sopravvivere cibandosi solamente di insetti e piante esotiche ma soprattutto la protagonista impara il vero significato dell’esistenza seguita da un cambiamento del modo di pensare.
    Marlo, durante il viaggio, assiste ad un evento affascinante ma allo stesso punto strano:la festa del cambio del nome.
    Durante la festa i membri della tribù cambiano il nome in base alle qualità acquisite, Marlo acquisisce il nome di due cuori poiché legata da una parte al mondo industriale e dall’altra con la sapienza e la purezza degli aborigeni.
    Quasi alla fine del viaggio Marlo viene guidata nella grotta dove è conservata la cultura e la storia della tribù. Dopo la rivelazione la tribù lascia per sempre Marlo che, ritornato in America, racconta le vicende vissute scrivendole nel suo libro, il quale raggiunge le 400.000 copie vendute.

    Questo romanzo mi è piaciuto molto perché l’autrice raccontando i fatti, con uno stile abbastanza semplice, è riuscita a trasmettermi molti valori ed emozioni.
    Il romanzo dovrebbe farci riflettere profondamente facendoci rendere conto di come noi, abituati ai comfort della vita moderna, ci dimentichiamo del mondo o come noi ossessionati nel voler industrializzare tutto, distruggiamo tutto quello che rimane di naturale nel nostro pianeta.
    Infine il racconto mi ha fatto riflettere che ha volte non dovremmo giudicare male delle persone da noi reputate prive d’intelligenza perché vivono in condizioni primordiali poiché a volte, come accade nel racconto, queste persone si scoprono lungamente più sagge di persone appartenenti alla civiltà moderna

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  21. Ragazzi, complimenti a tutti! vedo che il romanzo vi è piaciuto molto ;O)
    e il prossimo sarà ancora più particolare...il protagonista-narratore è un TOPO speciale... un topo che sa leggere... ma ne riparliamo in classe!
    Le valutazioni su Marlo Morgan le porterò domani.

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